La protezione del paesaggio, una questione di orientamento politico? Intervista a Kurt Fluri, consigliere nazionale PLR
La protezione del paesaggio e della natura sono obiettivi liberali perché sostenibili. Lo afferma Kurt Fluri, membro del comitato dell’Iniziativa paesaggio, consigliere nazionale PLR. In qualità di sindaco di Soletta, Kurt Fluri ha operato in tal senso. Tuttavia, l’impegno locale e regionale da solo non è sufficiente per garantire il principio della separazione tra zone edificabile e non edificabile. È la ragione principale perchè oggi si impegna per un articolo costituzionale in tal senso.
Kurt Fluri, consigliere nazionale PLR, membro del comitato dell’Iniziativa paesaggio
Signor Fluri: ha scelto la vista del Weissenstein come sfondo per la nostra intervista. Perché?
Kurt Fluri: Il Weissenstein non è solo “la montagna» prediletta dagli abitanti di Soletta, ma personalmente è anche il mio posto preferito. Ogni escursione in questo posto unico dell’Arco giurassiano, con la sua magnifica vista – dal Monte Bianco al Säntis in una giornata limpida, il grande pascolo («Göiferlätsch»), l’Hotel Kurhaus e la funivia – mi regala sempre nuove emozioni. Associo innumerevoli ricordi a questi luoghi. Il mio modo preferito per salire al Weissenstein è a piedi, percorrendo il bellissimo sentiero «Stiegenlos».
Lei è stato sindaco di Soletta fino all’ottobre 2021. Com’è cambiato il paesaggio nella sua regione durante tutti questi anni?
Prevedibilmente, anche nella città e nella regione di Soletta la superficie degli insediamenti si è estesa. Le numerose foreste costituiscono tuttavia una garanzia che grandi aree non verranno edificate e rimarranno “libere” anche in futuro. Per fortuna, il Giura stesso si trova dal 1942 (!) in una zona di protezione cantonale, una decisione lungimirante e pionieristica del Consiglio di Stato solettese. Nel 1962, l’area protetta è stata addirittura estesa. Di conseguenza, le costruzioni e gli impianti rimangono in gran parte banditi da questa zona. In linea di principio ciò equivale a una separazione netta e coerente tra comprensorio edificabile e comprensorio non edificabile, che è fondamentalmente l’obiettivo a cui punta la nostra iniziativa paesaggio. Un’eccezione sono, purtroppo, le eoliche previste nel piano regolatore.
Perché la separazione tra comprensorio edificabile e comprensorio non edificabile è così importante per lei?
La dispersione insediativa comporta anche l’impermeabilizzazione del suolo, il che a sua volta compromette la fauna e la flora. La biodiversità ha bisogno di superfici minime diverse da specie a specie per la loro conservazione. In assenza di queste specie, i paesaggi si impoveriscono. Protezione del suolo significa anche protezione del clima. Per questo sono importanti non solo la riduzione delle emissioni di gas serra ma anche ecosistemi intatti, suoli sani e biodiversità. Infine, la separazione coerente tra comprensorio edificabile e comprensorio non edificabile è naturalmente anche un requisito della pianificazione territoriale. Per me, e penso per molte altre persone, la vista di un’ampia superficie “aperta”, limitata solo dalla foresta o dalla montagna, è uno spettacolo incantevole. In Svizzera, almeno sull’Altopiano, non è quasi più possibile ammirare tali paesaggi.
Perché l’iniziativa paesaggio è importante?
Oggi il principio della separazione tra comprensorio edificabile e comprensorio non edificabile non è messo in pratica. La pertinente disposizione nella legge sulla pianificazione del territorio è di per sé molto chiara, ma è stata sempre più annacquata dal Parlamento e dalla prassi dei Cantoni, di modo che oggi circa il 40% di tutte le superfici edificate in Svizzera si trova al di fuori dalle zone edificabili! Questa situazione, insostenibile dal punto di vista dello Stato di diritto, reclama a gran voce una correzione.
Perché è necessario intervenire con l’Iniziativa paesaggio a livello federale per la protezione del paesaggio e non solo a livello cantonale, regionale o addirittura comunale?
Poiché sono consentite numerose eccezioni al principio di separazione, nonostante la chiara formulazione della legge federale. Rimane quindi solo la via dell’iniziativa costituzionale federale.
Lei è membro del PLR svizzero. La protezione del paesaggio è una questione di orientamento politico?
La protezione del paesaggio e della natura sono in realtà anche obiettivi liberali perché sono obiettivi sostenibili. Malauguratamente, a questi obiettivi si contrappongono frequentemente obiettivi economici a più breve termine, e così purtroppo l’esigenza dello sfruttamento economico prevale spesso su quella della conservazione e protezione a lungo termine. E’ peccato, perché così le persone con la stessa opinione si dispergono. Per esempio, si dovrebbe usare di più l’energia idroelettrica nelle zone in cui è già stato causato un danno al paesaggio. La costruzione di turbine eoliche su siti esposti, come sulla prima catena del Giura, dovrebbe essere evitata a causa della bassa e irregolare raccolta di energia. Si può così tener conto del valore inestimabile di questi paesaggi impressionanti e unici.